L’ultimo Windows?

1 aprile 2009

E’ un po’ di tempo che su internet si discute del fatto che forse la diatriba se Linux sia pronto o meno per il desktop è inutile visto che il futuro pare sarà dei cloud computer, dove il desktop sarà sostituito da nuove metafore e da una completa integrazione con la rete. E dal punto di vista di Microsoft? Pare che anche Ballmer & Co. la pensino allo stesso modo visto che sembra certo che Windows7 non avrà un sucessore. E’ infatti uscita da poco la notizia che “windows 8” sarà un sistema dedicato al cloud computing, e siccome le modifiche da implementare al “classico” kernel derivato da NT utilizzato fino ad oggi per Windows sarebbero troppo impegnative per essere realizzabili in tempi brevi, hanno valutato l’idea di adottarne uno basato su Linux: qui trovate il video della notizia con l’intervista a Ballmer.


Midori is back

31 luglio 2008

Per chi non lo sapesse Microsoft ha da almeno 5 anni  in cantiere un sistema operativo totalmente innovativo chiamato Midori. In questi giorni ho visto rimbalzare su diversi blog e portali la notizia come se fosse una novità dell’ultima ora mentre in realtà già all’epoca di Windows XP BigM pensava ad una svolta, vista la crescente complessità ed i molti problemi di sicurezza dei suoi S.O. Così ha messo un team al lavoro per sviluppare qualcosa di nuovo: dalla creatività dei ragazzi di Redmond è uscito appunto Midori, oggi già funzionante (almeno parzialmente) e chiamato anche Singularity. Al momento lo stato del prodotto è RDK cioè Research Development Kit quindi per ricerca.

Midori non è Windows (e questo è un bene per tutti), infatti sfrutta un kernel molto particolare (disponibile con una licenza parzialmente opensource presso sul sito codeplex), in quanto ogni singolo  processo gira in un ambiente isolato dagli altri per quanto riguarda le risorse garantendo quindi una sicurezza molto elevata. Il lato negativo (almeno per chi usa Windows) è che nessuno dei programmi scritti oggi per Windows può essere eseguito su questo tipo di Kernel (inclusi i driver e i programmi di sistema) salvo applicare qualche emulazione. Questo vuole dire che se Microsoft decidesse di far uscire Midori perderebbe la compatibilità con il 100% del software  e dell’hardware esistente venendosi a trovare nella stessa  situazione in cui era  Linux nei primi anni 90 e rischiando quindi di perdere molti clienti.

Visto però che il sistema è stato scritto in quello che si definisce managed code (cioè un codice che deve essere eseguito in un ambiente runtime tipo Java o .NET) questo lo rende di fatto idoneo ad essere eseguito in un ambiente di Cloud Computing, eliminando in questo modo molti dei problemi di driver e di software.

Il progetto è comunque molto interessante, anche se resta da vedere se, come e quando sarà reso disponibile al pubblico.

Per chi volesse approfondire la cosa qui c’è un link (in inglese) ad un documento ufficiale Microsoft del 2005.


Cherrypal: sarà arrosto o è solo fumo?

23 luglio 2008

La cherrypal avrebbe annunciato l’uscita di un minipc basato sul processore Freescale a 400MHz, con 256MB di RAM, un disco a stato solido da 4GB connessioni di rete, WIFI, 2 porte usb e l’uscita audio. Il tutto basato su Linux, con Itunes, Firefox e Openoffice e ciliegina sulla torta in questo periodo di caro energia il tutto consumerebbe meno di 2W (l’alimentatore fornito è in grado di erogarne 10 stando alle specifiche). Il tutto al prezzo di circa 250€.

Magari mi sto sbagliando (e mi auguro di essere smentito dai fatti), ma a me puzza un po’. Vediamo perchè:

innanzi tutto il sito di riferimento (www.cherrypal.com) e reindirizzato su di un generico indirizzo IP 72.51.37.17 che fa parte di un pool di indirizzi appartenenti ad una società di hosting e co-location di New York, mentre il dominio risulta registrato da una certa Anita Tso di cui non ci sono praticamente notizie su internet.

Secondo punto: Openoffice e Firefox sono 2 tra i programmi che uso di più, ma pensare di farli girare su di una macchina con 256MB di RAM e senza swapfile mi pare un po’ difficile  (avendo un disco a stato solido da soli 4GB non è che ci possa essere molto spazio per lo swap, e inoltre la durata del disco con uno swapfile sopra  non ne trarrebbe certo beneficio): e vero che il computer è in realtà solo un terminale per collegarsi ad un desktop remoto, però 256MB continuano a sembrarmi pochini.

Terzo punto i consumi: dichiarano un consumo di 2W. Facciamo 2 conti: la CPU consuma circa 1,35W (dal datasheet), circa 0,3W per il disco SSD, almeno 0,15W il wireless, a questo punto restano soli 200mW in cui farci entrare le memorie, i componenti della scheda madre, la scheda audio il mouse, la tastiera e la scheda di rete: anche ammesso che sia possibile rientrarci bisogna ancora aggiungerci le perdite di potenza dell’alimentatore (alimentatori ad alta efficienza arrivano al 80%, ma si scende anche solo al 60-65% con quelli più piccoli), ora considerando anche un 70% di efficenza ecco che i nostri consumi sono già arrivati a 3W, ma più realisticamente mi sa che siamo sui 4-5W. Restano comunque consumi bassissimi.

Quarto punto: io non ho mai sentito parlare di questa Cherrypal e  cercando su internet non ce ne sono notizie prima dell’annuncio di metà giugno; ora che una società riesca a produrre un PC con caratteristiche abbastanza innovative, senza che trapeli nulla è già strano; se poi dicono che il lancio sarà previsto a giorni ma nessuna testata giornalistica (almeno di quelle che ho visto) ha avuto un sample da testare la cosa è ancora più strana.

Quinto: offrono 50Gb di spazio a vita per i dati e senza abbonamento (ricordate che è solo un terminale per servizi tipo eyeos, desktoptwo o simili) più i server da dove far girare le applicazioni. Dicono di voler ammortizzare i costi con gli ad online, ma una infrastruttura del genere ha costi di centinaia di migliaia di euro all’anno per relativamente pochi PC connessi: se calcolate anche solo 10.000 unità vendute (cioè meno di un centesimo di quanti eeePC ci sono in giro secondo alcune stime), fanno 500TB di spazio su disco, quindi bisogna calcolare almeno 100-150  server per gestire il tutto e anche mettendoli in co-location qui come ridere si parla di 15-20000€ al mese cioè 180-240.000€/anno oltre al costo di acquisto dei server a fronte di un incasso di 2.500.000€, stimando un ricarico del 20% (che è già molto alto) praticamente sono già in perdita alla fine del primo anno.

Sesto e ultimo: non molto tempo fa un’altra società sorta dal nulla aveva proposto un PC rivoluzionario a costi bassissimi con un sito nato dal nulla. Era possibile fare preordini attraverso carte di credito. Bene sono circa una anno che pospono l’uscita del prodotto senza ovviamente restituire i soldi (qui la storia).

Spero vivamente di sbagliarmi ma come ho già detto sento puzza di bruciato.